lunedì 2 febbraio 2015

Aperta un'inchiesta sulla morte di Dario Desiglioli

Dario Desiglioli


Con buona pace del giornalista (e probabilmente di qualcun altro) che sul Secolo XIX di ieri scriveva:
..."Il fascicolo aperto in Procura sulla morte di Dario Desiglioli è ancora aperto. Ma, al momento, il caso sembra destinato ad essere archiviato come «decesso per suicidio»: finora non sono emersi elementi tali da far pensare ad una responsabilità di terzi. Nemmeno indiretta".
il P.M. Marco Zocco, dopo aver ascoltato la madre del trentacinquenne, ha aperto un'inchiesta sul caso di Dario Desiglioli, morto suicida lo scorso 26 gennaio. 
Sull'articolo del quotidiano di ieri che, tra l'altro, si trova anche su La Stampa firmato dallo stesso autore, ma con un titolo diverso (forse con l'avvenuta fusione dei due quotidiani, a livello locale c'è stata un po' di confusione) ci sarebbero da dire svariate cose, non per fare le pulci all'autore, ma per capire meglio la faccenda. 
Intanto, pur scrivendo che "dai vertici provinciali dell'Arma filtra la ricostruzione proprio di quanto accaduto quella notte, dopo che Dario aveva lasciato il Babilonia", il nostro usa il condizionale: "il blogger cervese sarebbe stato fermato". 
Andando avanti nella lettura si arriva a "...la descrizione del suo stato trapela sempre dal verbale..." quindi è naturale chiedersi se i verbali sono stati letti, se ne è stata letta una sola parte o cos'altro. Noi non siamo del mestiere e non vogliamo insegnare niente ad alcuno, ma se scriviamo qualcosa di cui siamo certi non usiamo il condizionale, che, come si sa, è "d'obbligo" quando di un fatto non si è certi al 100%. 
Sia come sia, la ricostruzione non combacia con quella della madre che a Imperiapost aveva detto che Dario era stato accompagnato in caserma dopo aver parcheggiato la macchina, perciò ci sarebbe da fare chiarezza su questo punto. Poi, nonostante la fretta che pare avere il giornalista di chiudere pezzo e caso, noi ci auguriamo, e siamo certi che gli investigatori lo faranno, che si vada bene a fondo della questione. 
Capiamo bene che grazie alle riforme fatte dai recenti governi ci siano poche risorse nelle procure, nei tribunali e altrove, ma con un po' di buona volontà forse si potrà fare chiarezza. 
Ci ha anche colpito la mail che un certo signor Vittorio Luigi Romeo ha inviato alla redazione di Sanremonews e che preferiamo non pubblicare, né linkare. A seguito dello stesso articolo di cui scriviamo noi, il signore se la prende con la madre e si lancia in difesa delle forze dell'ordine con una teoria tutta sua sul fermo di Desiglioli. Secondo lui, infatti, se non lo avessero fermato avrebbe potuto fare danni e domanda: "Forse la madre si aspettava che gli concedessero la licenza di uccidere qualche pedone od automobilista che si trovava al momento sbagliato durante il suo transito in auto nelle condizioni in cui è stato fermato?". 
Inutile spiegare che sicuramente la madre non pensava ciò. Nel suo sfogo si è limitata a dire che probabilmente il fermo può essere stata la causa scatenante del gesto estremo. 
Ad ogni modo, con tutto il rispetto per le forze dell'ordine, noi siamo vicini alla madre che invoca nient'altro che giustizia.

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