mercoledì 4 febbraio 2015

#‎iostoconerri

Erri De Luca
Lo scrittore Erri De Luca sarà processato per istigazione a delinquere per aver pronunciato questa frase: "La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti". 
A qualcuno di noi la questione del TAV e la resistenza che il popolo di quelle valli sta facendo affinché l'opera non sia portata a compimento, ha ricordato la storia della diga di Badalucco (Imperia) dove negli anni '60 gli abitanti avevano resistito tanto da far fermare i lavori. All'epoca c'erano stati anche due attentati, contro i box della società che lavorava in Valle Argentina erano stati sparati colpi di fucile e a Taggia vennero inviati 100 carabinieri da Genova per dare man forte a quelli locali, ma vinse la resistenza. 
Per noi il popolo di quelle valli è come i partigiani e stiamo dalla loro parte. Il maestro di Badalucco, in un certo senso, era un partigiano, così come lo è Erri De Luca. Lo scrittore è stato ospite della trasmissione Piazzapulita (potete rivedere l'intervista cliccando qua) e a proposito della sua vicenda ha scritto un libello dal titolo "La Parola contraria" .
In Tribunale a Sanremo la singolare vicenda d'una pubblica protesta. 
Assolto un maestro che incitò la folla contro una diga costruita in Riviera.  
Tenne un comizio a mille persone dal balcone dell'asilo comunale - L'imponente opera veniva edificata sopra Taggia e Badalucco - 
La gente temeva che potesse crollare come quella di Fréjus, in Francia.

Sanremo, 17 gennaio Il maestro elementare Ermanno Vittorio Boeri di 39 anni abitante a Badalucco in via Ugo Secondo 47, è comparso stamane davanti ai giudici del Tribunale di Sanremo per rispondere del reato di istigazione a delinquere. Secondo l'accusa, il Boeri aveva istigato la folla nel corso di un comizio pubblico tenuto a Badalucco la sera del 28 luglio 1960, dicendo fra l'altro: "Quando vengono quelli dell'Ilsa (la società che sta costruendo un'importante diga sopra Badalucco) nelle vostre proprietà per installare fili e pali senza documenti di esproprio, prendeteli e buttateli nel fiume!" Il Boeri aveva preso la parola dalle finestre dell'asilo comunale - davanti a una folla di circa mille persone - in qualità di segretario del "Comitato anti-diga" che era sorto in paese per raccogliere le proteste della popolazione, preoccupata per la costruzione dell'opera, soprattutto dopo la sciagura del bacino di Malpasset in Francia. 
Davanti ai giudici, dopo che il Boeri ha detto di non aver voluto fare alcun riferimento alle persone dell'Ilsa invitando la folla a gettare nel fiume i fili e i pali che queste volevano piantare nelle campagne dei contadini badalucchesi, sono sfilati numerosi testimoni a favore del maestro. Al termine della sua requisitoria, il Pubblico Ministero dott. Clemente, chiedeva la condanna dell'insegnante a otto mesi di reclusione. Il Tribunale lo ha assolto per insufficienza di prove. Alla difesa l'avv. Silvio Dian. 
La diga, che fa tanta paura alla gente di Taggia e di Badalucco, sta sorgendo a metà della valle, inlocalità Glori, subito a ridosso di Badalucco. La concessione era stata assegnata nel '49 alla "Siva" (Società Idroelettrica Valle Argentina) e prevedeva la realizzazione di due bacini rispettivamente di 10 e 15 milioni di metri cubi. La concessione venne rinnovata (sempre a titolo provvisorio) altre otto volte mentre alla Siva subentrava la Ilsa (Idroelettrica Ligure) ed il progetto subiva una radicale modifica prevedendo la costruzione di una sola diga, alta 91 metri con un invaso della capacità di 20 milioni di metri cubi. Tutto andò liscio fino al tragico crollo di Malpasset, quando a Taggia, Badalucco e in altre zone limitrofe della riviera ligure di ponente cominciò a diffondersi la psicosi del crollo. Il malumore e la preoccupazione aumentarono quando si seppe che la diga non aveva fine idroelettrico bensì quello dello sfruttamento dell'acqua per venderla a scopo irriguo in tutta la provincia, negandola in buona parte almeno, alle campagne di Badalucco e di Taggia. Inoltre un bacino elettrico avrebbe lasciato defluire a valle molta più acqua che non una diga sorta con lo scopo di vendere l'acqua raccolta. 
Si cercò in cento modi di ostacolare i lavori. Per un tentativo di sabotaggio vennero compiuti due arresti. Allora il risentimento si riversò sulle autorità locali - e qui si inserisce l'episodio del maestro Boeri - accusate di non aver fronteggiato la situazione con la fermezza necessaria. Valga un esempio per tutti. Nell'ultima consultazione elettorale amministrativa, a Badalucco fu formata una lista di candidati che prese a simbolo una donna nell'atto di salvare un bimbo dalla piena dell'acqua. Era la lista "anti-diga". Stravinse. Ma tutte le proteste, anche quelle clamorose, non arrestarono i lavori preliminari, né ebbero potere le proteste del Consiglio Provinciale.

g.b. - La Stampa, 18 gennaio 1962
Poi, con buona pace del signor g.b., la diga non si fece più. 

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